Sicurezza sul lavoro: con l’Accordo Stato-Regioni la formazione diventa pilastro di prevenzione e tutela
La #sicurezza sul #lavoro non può essere un optional, né un traguardo da raggiungere solo a emergenza avvenuta. È, piuttosto, un diritto fondamentale e una responsabilità condivisa, che oggi più che mai torna al centro dell’attenzione grazie all’Accordo siglato dalla #Conferenza Stato-Regioni lo scorso 17 aprile.
Con questo importante passaggio, Governo, #Regioni e #Province autonome compiono un passo concreto per rafforzare la cultura della prevenzione, ridisegnando e aggiornando i percorsi formativi in materia di #salute e sicurezza sul lavoro, previsti dal decreto legislativo n. 81 del 2008, da anni pilastro normativo in tema di tutela dei lavoratori.
L’Accordo non si limita a ribadire principi, ma fissa regole chiare: durata, contenuti minimi e modalità della formazione saranno uniformati e aggiornati, garantendo così standard adeguati in ogni settore e su tutto il territorio nazionale. Una decisione che riguarda non solo i lavoratori, ma anche i datori di lavoro, i liberi professionisti e tutti coloro che operano in ambienti ad alto rischio, come spazi confinati o sospetti di inquinamento, per i quali la preparazione può fare davvero la differenza tra la vita e la morte.
Uno degli aspetti più rilevanti di questo Accordo è l’introduzione sistematica di verifiche finali e di controlli sull’efficacia della formazione anche durante lo svolgimento delle mansioni. Non basta più "frequentare" un corso: sarà necessario dimostrare di aver acquisito competenze reali e di saperle applicare nel contesto lavorativo.
Questa scelta conferma un principio che da troppo tempo, nel mondo del lavoro, viene dato per scontato: la sicurezza non si improvvisa e non si improvvisa nemmeno la formazione. Solo investendo sul sapere, sulla consapevolezza e sulla responsabilità si può costruire una cultura della prevenzione che protegga davvero chi lavora.
L’Accordo rispetta inoltre l’autonomia delle Regioni, lasciando spazio a norme locali che possano essere ancora più rigorose e favorevoli, ribadendo un punto fondamentale: l’aggiornamento delle regole non può mai rappresentare un passo indietro nella tutela dei lavoratori.
In un Paese in cui, troppo spesso, le cronache ci restituiscono la drammatica realtà di incidenti e infortuni, il lavoro fatto dalla Conferenza Stato-Regioni offre finalmente un segnale concreto: la sicurezza non si limita ai dispositivi o alle norme scritte, ma parte dalla conoscenza, dalla formazione continua e dal rispetto per la vita.
Un passo avanti, dunque, nella giusta direzione. Perché ogni lavoratore ha diritto a tornare a casa sano e salvo. E questo non può mai essere una questione negoziabile.