L'intelligenza artificiale al servizio delle PA

L'intelligenza artificiale al servizio delle PA

La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, elemento chiave all'interno del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), è sicuramente  una sfida che richiede un impegno congiunto. Sinergie utili a promuovere innovazione e sicurezza nel settore pubblico, per offrire servizi efficienti e di qualità ai cittadini.

Il PNRR prevede un investimento totale di 49,86 miliardi di euro per la Missione 1, che comprende la digitalizzazione, l'innovazione e la sicurezza nella PA. Finanziamenti volti all'implementazione di nuove tecnologie e alla trasformazione digitale in diversi settori, come istruzione, sanità, agricoltura e settore terziario.

Un aspetto importante della digitalizzazione delle PA è rappresentato dall'introduzione progressiva dell'intelligenza artificiale (IA)che offre innegabili vantaggi come, ad esempio:  

° l'automazione di compiti ripetitivi;

° l'analisi avanzata dei dati;

° la personalizzazione dei servizi offerti ai cittadini.

Il potenziale è enorme, si stima che l'attuale 20% di PA che ha adottato soluzioni basate sull'IA sarà portato al 90% entro il 2026. 

Fra i progetti già avviati merita la menzione il chatbot Laura sviluppato da Infocamere. I chatbot e gli assistenti vocali sono progettati per fornire informazioni e rispondere alle domande dei cittadini  in modo tempestivo ed efficiente. 

La sua collega norvegese ha fornito supporto e informazioni a oltre 1,65 milioni di cittadini in 100 comuni norvegesi nel solo anno 2021, gestendo circa 1 milione di conversazioni e dimostrando il suo ruolo fondamentale come punto di contatto per i servizi municipali.

Questo è solo un esempio delle infinite applicazioni dell'intelligenza artificiale che viene impiegata anche per l'analisi automatica di documenti, fatture e pratiche amministrative, accelerando i processi burocratici e riducendo gli errori umani. 

Ecco le sfide da affrontare:

° una formazione adeguata del personale pubblico e un sostante aggiornamento, perché gli strumenti basati sull'IA richiedono competenze digitali specifiche;

° la gestione e la condivisione dei dati. L'IA si basa sull'elaborazione di grandi quantità di dati di alta qualità per addestrare gli algoritmi. È essenziale per le PA ottimizzare i processi di  raccolta, gestione e messa in sicurezza dei propri dati al fine di alimentare in modo efficace i sistemi che si basano su di essa. Dati che vanno a braccetto con la protezione della privacy:  ulteriore aspetto critico nell'uso dell'IA nella PA che dovranno adottare politiche chiare e procedure appropriate per garantire il rispetto dei dati sensibili;

° la trasparenza degli algoritmi . Devono essere garantite equità ed imparzialità e i cittadini devono avere la possibilità di comprendere il funzionamento degli algoritmi alla base delle decisioni pubbliche;

° colmare il divario digitale. L'obiettivo è consentire a tutti l'accesso ai servizi digitali.  Mentre si offre opportunità di formazione estesa, è necessario prevedere  la compresenza di canali analogici.

L'inclusione dell'IA richiede cambiamenti organizzativi, le PA devono rivedere processi e flussi di lavoro e promuovere una cultura aziendale flessibile e aperta all'innovazione.

Con la volontà politica e gli investimenti adeguati, l'IA può essere un alleato prezioso per promuovere una PA più moderna, efficiente e orientata ai bisogni dei cittadini e delle imprese ma richiede un approccio olistico, che comprenda sia gli aspetti tecnologici che quelli organizzativi e culturali.

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