Riforma fiscale: tributi comunali e articolo 14

Riforma fiscale: tributi comunali e articolo 14

Nel panorama legislativo del 2023, un nuovo articolo ha catturato l'attenzione durante l'esame al Senato. L'articolo 14 della legge n. 111 del 9 agosto 2023, delega al Governo la responsabilità di riformare il sistema fiscale applicato a comuni, città metropolitane e province. Questa disposizione fornisce i principi guida che orienteranno la revisione della fiscalità locale.

Va sottolineato il fatto che inizialmente, l'articolo denominato "tributi locali" era stato eliminato dal testo della legge delega. Ciò era avvenuto durante la votazione del Consiglio dei Ministri il 16 marzo scorso, con l'impegno che la riforma fiscale a livello locale avrebbe percorso una strada indipendente. Questa norma, però, è riemersa sotto nuove forme nel testo ufficiale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

L'articolo 14, benché condivida alcuni obiettivi con la riforma fiscale promossa dal Governo Meloni, solleva domande e preoccupazioni legate alle conseguenze per i contribuenti.

Uno dei punti chiave dell'articolo è la modernizzazione dei sistemi di rilevazione fiscale per contrastare l'evasione. Si mira anche a semplificare gli adempimenti dichiarativi, introducendo nuove modalità di compensazione e promuovendo l'adempimento spontaneo. Inoltre, si prevede una revisione del sistema di riscossione delle entrate locali per garantire la proporzionalità delle sanzioni. Passi fondamentali per la piena attuazione del federalismo fiscale, che preserva l'autonomia finanziaria delle entità locali, come stabilito dall'articolo 119 della Costituzione.

L'articolo 14, comma 1, lettera b, esplicita il principio di autonomia finanziaria delle amministrazioni territoriali. Questo deve essere letto in combinazione con quanto indicato nella lettera e, che sottolinea la necessità di razionalizzare i tributi locali, dai soggetti passivi alle esenzioni, garantendo la flessibilità per gestire i bilanci.

E' fondamentale considerare l'articolo 52 del D.Lgs. n. 446/1997, che già conferisce agli enti locali un'ampia potestà regolamentare su tributi e entrate di propria competenza, con alcune restrizioni. La riforma proposta dall'articolo 14 della legge delega dovrebbe essere vista come un tentativo di migliorare l'efficienza fiscale, piuttosto che come un'opportunità per aumentare la pressione fiscale sui contribuenti.

Infine, l'articolo 14, comma 1, lettera f, n. 2, si concentra sull'individuazione di basi imponibili non dichiarate, il che richiederebbe anche una riforma seria del catasto, considerando che la maggior parte delle basi imponibili per i tributi locali è costituita da proprietà immobiliari.

Possiamo stabilire che l'articolo 14 rappresenta un passo significativo verso una riforma fiscale più efficiente e in sintonia con il federalismo fiscale. E' essenziale che questa riforma sia attuata con attenzione per non mettere ulteriormente a dura prova i contribuenti e rispettare l'autonomia finanziaria delle entità locali.

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