Per l'Istat lo smart working nella PA ha ottenuto buoni risultati, ma con un 20% di scontenti

Per l'Istat lo smart working nella PA ha ottenuto buoni risultati, ma con un 20% di scontenti

Il diffuso utilizzo dello smart working nella Pubblica Amministrazione, incentivato e reso necessario dall'esplosione della pandemia di Covid, ha permesso ai cittadini di sfruttare i servizi telematici. A mostrare i dati su questo utilizzo e suoi buoni risultati ottenuti, è stata l'Istat con il report "Cittadini e lavoro a distanza nella P.A. durante la pandemia".
Tra il maggio 2020 e il gennaio 2022, il 40,1% dei cittadini oltre i 18 anni (più di 19 milioni) sono ricorsi agli sportelli online di Inps, Agenzia delle entrate e segreterie scolastiche, manifestando un'ampia soddisfazione per l'esperienza (per l'86,9% degli utenti), mentre il 20,5% ha dichiarato di non potersi dire soddisfatto di ogni utilizzo dei servizi.

A rivolgersi alla PA soltanto attraverso lo sportello online è stato il 30,8% dei cittadini, mentre l'utilizzo del solo sportello fisico è stato preferito dal 37,7% dei cittadini. Nel complesso, tra chi si è rivolto agli uffici pubblici si è manifestata una certa insoddisfazione o un presupposto peggioramento dei servizi (tra il 31,6% degli utenti). Degli insoddisfatti, il 59,8% ha ritenuto che tale peggioramento sia dovuto (come causa diretta o indiretta) all'espandersi del lavoro a distanza. In dettaglio ben il 31,2% ritiene il lavoro a distanza una concausa del disservizio, mentre il 28,6% lo ritiene causato del tutto dal lavoro da remoto. Invece, per il 31,4% ha rimarcato come certi problemi erano ben presenti anche prima dell'espansione dello smart working, mentre l'8,8% si è rifiutato di dare un parere sulla questione. Poiché il 59,8% del 31,6% degli insoddisfatti ritiene il lavoro a distanza la causa o una delle cause del peggioramento del servizio, si evince che circa 3,8 milioni di persone, ovvero il 20% del totale, reputa lo smart working causa del peggioramento dei servizi della PA.

Per i cittadini che hanno ritenuto positiva l'esperienza con gli sportelli online, si è indicato come aspetti migliorativi anche l'impatto sull’ambiente e sulla vivibilità delle città, oltre ad una minor spesa di tempo per l'utente stesso. Per molti questo forzato esperimento con lo smart working non ha invece cambiato quasi per nulla l'efficienza della PA. Infatti l'Istat ha chiarito, a monte di un sempre maggior utilizzo degli sportelli online, che "Per tutti gli uffici pubblici considerati la quota di quanti non rilevano cambiamenti nella qualità del servizio erogato rispetto a prima dell’emergenza sanitaria è più ampia di quanti al contrario evidenziano un miglioramento o un peggioramento. Per quasi tutti gli uffici è la maggioranza assoluta a definire invariato il servizio ricevuto".

 

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