Lombardia, fondi per ripartire: 11,8 milioni agli Enti colpiti dal maltempo dell’estate 2023
A un anno e mezzo dall’ondata di #maltempo che tra il 4 e il 31 luglio 2023 ha messo in ginocchio ampie porzioni della #Lombardia, arrivano le #risorse per tornare alla normalità. Con 11,8 milioni di euro stanziati dal #Fondo per le #emergenze nazionali e ripartiti dal Dipartimento di Protezione Civile, la Regione finanzierà 233 interventi in 136 Enti locali di nove province — da Bergamo a Mantova, passando per Milano, Brescia e il Comasco — per ripristinare infrastrutture danneggiate, mettere in sicurezza servizi essenziali e ridurre i rischi futuri.
Il pacchetto di lavori riguarda sia interventi urgenti — soccorso alla popolazione, rimozione di frane e detriti, ripristino di strade, reti e servizi — sia opere strutturali per la messa in sicurezza di aree critiche colpite dalle violente perturbazioni estive. Il sostegno regionale si inserisce in un percorso già avviato con la richiesta e il successivo riconoscimento dello stato di emergenza nazionale per quei territori.
«Regione Lombardia è al fianco di Enti e Comuni — ha dichiarato l’assessore Romano La Russa —. Queste risorse finanziano interventi di ripristino e messa in sicurezza delle infrastrutture strategiche. Lavoriamo per superare l’emergenza e ridurre i rischi, con una prospettiva di prevenzione e in stretta collaborazione con il Dipartimento nazionale».
Dove andranno i fondi
Gli interventi coprono l’intero arco regionale più colpito:
Bergamo: 19 interventi in 14 Comuni, oltre 1,1 milioni;
Brescia: 56 interventi in 34 Enti, oltre 2,8 milioni;
Como: 21 interventi in 15 Enti, oltre 2,4 milioni;
Cremona: 7 interventi in 7 Comuni, oltre 102 mila euro;
Lecco: 3 interventi in 3 Comuni, 820 mila euro;
Monza e Brianza: 24 interventi in 8 Comuni, oltre 600 mila euro;
Milano: 94 interventi in 49 Comuni, 2,7 milioni;
Mantova: 2 interventi in un Comune, oltre 38 mila euro;
Varese: 7 interventi in 5 Comuni, oltre 980 mila euro.
La maggior parte delle opere (215 interventi) riguarda il ripristino e la rimozione di pericoli immediati; altri 18 sono invece interventi prioritari di tipo strutturale, pensati per diminuire il rischio residuo e proteggere i territori sul lungo periodo.
Questi finanziamenti non sono solo una risposta a un evento passato: rappresentano un tassello di una strategia più ampia, in cui assistenza, prevenzione e resilienza diventano parole chiave per territori sempre più esposti a fenomeni meteorologici estremi. Riparare i danni è necessario; evitare che si ripetano è ormai doveroso.



