Rottamazione quinquies, pace fiscale per multe e tributi locali, tra regole nazionali e scelte dei territori
La bozza della #LeggediBilancio 2026 porta in dote una nuova stagione di pace fiscale. Nel pacchetto dei #condoni selettivi, spicca la #rottamazionequinquies, che per la prima volta viene estesa con chiarezza anche alle #multe per violazioni del Codice della Strada, consentendo ai contribuenti di chiudere i conti con il passato pagando soltanto la #sanzione “pura”, senza interessi né aggio di riscossione. Parallelamente, per i #tributi locali — come IMU, TARI e altri prelievi comunali e regionali — la scelta viene rimessa direttamente alle singole amministrazioni, chiamate a valutare se e come aprire a percorsi di definizione agevolata.
Per quanto riguarda le multe stradali affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 2000 al 2023, chi aderirà alla sanatoria potrà beneficiare dello stralcio degli interessi di mora, degli interessi per ritardato pagamento e dell’aggio: resterà da pagare solo la sanzione originaria irrogata da Polizia Stradale, Carabinieri o Polizie locali. Nel perimetro rientrano tutte le violazioni previste dal Codice della Strada: eccesso di velocità, divieti di sosta, uso del cellulare alla guida e così via. I piani di pagamento seguiranno lo schema generale: dilazione fino a 54 rate bimestrali in 9 anni, con rata minima da 100 euro.
Decisamente più articolato il fronte delle tasse locali. Qui la manovra introduce una cornice, ma delega la decisione operativa a Comuni e Regioni: saranno loro a decidere se attivare rottamazioni selettive sui propri crediti — in particolare quelli considerati di difficile riscossione — nel rispetto dell’equilibrio di bilancio e dei principi dell’ordinamento tributario. È quindi possibile che il quadro nazionale si frammenti in scelte territoriali differenziate: alcune realtà potrebbero aprire a sanatorie ampie sulle imposte locali, altre potrebbero scegliere la linea del rigore. Anche eventuali sanatorie “combinate” — che uniscano regole locali a quelle statali — rientrano tra le ipotesi consentite.
La rottamazione quinquies, che il Parlamento dovrà ora confermare o modificare, si configura dunque come una misura a geometria variabile: uniforme e certa per le multe, discrezionale e selettiva per i tributi locali. Da un lato offre ai contribuenti un corridoio chiaro per chiudere le partite pendenti con le contravvenzioni; dall’altro chiama Regioni e Comuni a una scelta di responsabilità, bilanciando la necessità di incassare e quella — politica e sociale — di concedere una tregua fiscale. Per le conferme definitive, servirà attendere il testo finale della Legge di Bilancio e la conclusione dell’iter parlamentare attesa entro fine anno.



