Prorogato alla fine del 2021 lo Smart Working semplificato

Prorogato alla fine del 2021 lo Smart Working semplificato

Nella Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la Legge 17 giugno 2021, n 87, che stabilisce in definitiva la proroga dello Smart Working semplificato, che rimarrà a disposizione dei datori di lavoro fino alla fine del 2021. “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, recante misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19”. L'estensione riguarda sia il settore pubblico, che quello privato. In dettaglio, la proroga agisce su quanto stabilito dai commi 3 e 4, dell'articolo 90, del Decreto Rilancio.

Con la Proroga allo Smart Working semplificato, i datori di lavoro potranno continuare ad applicare la modalità di lavoro agile ad ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza di accordi individuali con il lavoratore ma sempre in accordo dei principi seguenti la norma vigente. Se tale scelta viene fatta, il datore di lavoro è tenuto a comunicare (in via telematica) al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sia il nominativo del lavoratore sia data fissata per il termine della prestazione di lavoro in modalità di smart working.

Per quanto riguarda le Pubbliche Amministrazioni, esse potranno (fino al 31 dicembre 2021) organizzare l'erogazione dei servizi e di conseguenza il lavoro dei dipendenti: modificando l'articolazione giornaliera e settimanale dell'orario di lavoro; utilizzando modalità di interlocuzione programmata rivolta agli utente, anche da remoto; sfruttando la modalità di smart working semplificato, a prescindere dagli accordi individuali già stipulati con il personale, ma sempre garantendo al cittadino e alle imprese una corretta ed efficiente erogazione dei servizi.

Le Amministrazioni Pubbliche sono anche spinte a fissare obiettivi annuali per l'attuazione dello smart working e del telelavoro, al fine di promuovere una salutare ed efficiente conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche. In tal senso, le PA devono anche redigere il POLA entro il 31 di ogni Gennaio, ovvero il Piano organizzativo del lavoro agile, in modo da prevedere la possibilità di lavoro agile per almeno il 15% dei dipendenti. Se una PA non adotta il POLA, saranno i dipendenti (almeno il 15%) a poterne fare richiesta.


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