Rischio di esclusione dai piani nazionali Recovery per gli Enti locali

Rischio di esclusione dai piani nazionali Recovery per gli Enti locali

Durante la riunione della commissione per la politica economica, il Comitato europeo delle Regione (Cdr) e il Consiglio dei Municipi e Regioni d’Europa (Cmre) hanno mostrato una consultazione riguardo lo scarso coinvolgimento degli enti locali nei piani nazionali nella redazione del Recovery and Resilience Plan (Rrp). Sono infatti pochi gli Stati Membri che hanno voluto coinvolgere gli enti locali e regionali nella stesura dei piani nazionali Recovery.


Seppur non obbligatorio il coinvolgimento di tali enti, esso è di certo indispensabile per un miglior utilizzo del Recovery and Resilience Facility (Rrf), vera e propria base portante di Next Generation Eu, che vede l’impiego di ben 672,5 miliardi di euro. Eppure, stando al sondaggi riportato da Cdr e Cme una bozza dei piani è stata ricevuta solo da Francia, Irlanda, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. In genere, il problema del poco coinvolgimento degli enti locali deriva da una mancanza di volontà da parte del governo nazionale, che spesso si perde tra impedimenti vari e la scarsità di contatti con i ministri responsabili della stesura dei piani.


Il presidente di Eurocities, Dario Nardella (anche sindaco di Firenze), ammette la necessità migliorare ma si dice comunque soddisfatto del coinvolgimento dei comuni italiani per mano del nostro governo.
Nardella ha dichiarato che per considerare le richieste di tutti “il governo sta lavorando con le aree metropolitane e le città… il che significa investire nella mobilità, nelle infrastrutture sociali, nello sviluppo digitale, nelle abitazioni e nell’imprenditoria locale”. Infine, ha richiesto alla Commissione europea di assicurare un maggior peso ai rappresentanti degli enti locali.

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