PNRR, la Calabria apre la strada: investimenti per modernizzare i frantoi e custodire la tradizione

PNRR, la Calabria apre la strada: investimenti per modernizzare i frantoi e custodire la tradizione

C’è un vento nuovo che soffia tra gli uliveti della #Calabria. Una brezza che profuma di futuro e di radici profonde, di modernità e di orgoglio contadino. Perché, se è vero che l’olivicoltura in questa terra ha sempre rappresentato molto più di una semplice attività agricola, oggi si prepara a diventare anche un simbolo concreto di sviluppo sostenibile e innovazione.

La Calabria è la prima regione italiana ad aver avviato investimenti concreti, grazie ai #fondi del #PNRR, per l’ammodernamento dei suoi #frantoi: un passo importante, tanto dal punto di vista economico quanto da quello culturale e ambientale. I primi tre milioni di euro sono già in fase di liquidazione, ma il vero valore di questa notizia va ben oltre le cifre.

Dietro a ogni frantoio, dietro ogni bottiglia di olio extravergine di oliva, c’è un racconto antico fatto di mani callose, di colline baciate dal sole e di sapori che sanno di casa. In Calabria più di 700 frantoi operano ogni anno, trasformando le olive di oltre 100 varietà in un olio che è cultura prima ancora che alimento. Un olio che porta con sé la storia di famiglie, di territori, di stagioni che si susseguono da secoli.

Ma il tempo cambia, e con lui anche l’agricoltura deve saper evolversi. Non per rinnegare il passato, ma per onorarlo al meglio. Ed è proprio qui che l’investimento diventa rivoluzione: nuove tecnologie, macchinari capaci di rispettare l’ambiente e di ridurre gli sprechi, sistemi più efficienti che migliorano la qualità senza tradire l’identità.

Non si parla solo di strumenti, però. A fianco delle nuove attrezzature, il bando regionale ha previsto un elemento fondamentale: la formazione. Perché un olio eccellente nasce anche dalla conoscenza, dalla consapevolezza di chi lo produce, dall’arte della molitura e dalla sensibilità di chi sa riconoscere profumi e sfumature al primo assaggio. E così, accanto al rinnovamento degli impianti, si affiancano corsi e laboratori per chi lavora nei frantoi: un connubio di sapere antico e competenze moderne.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha sottolineato con forza come l’olivicoltura sia non solo un motore economico, ma anche una parte viva dell’identità calabrese. E non ha torto: l’olio calabrese non è solo un prodotto, è un racconto liquido, è paesaggio, è cultura, è sostenibilità.

In un’Italia che cerca nuove vie per conciliare crescita economica e rispetto per l’ambiente, la Calabria si fa così apripista, dimostrando che anche i saperi più antichi possono camminare al passo col futuro. Con questo investimento, la regione punta non solo a rafforzare la competitività, ma anche a custodire quel patrimonio di biodiversità che rende uniche le sue colline e i suoi uliveti.

Perché ogni goccia di quell’olio extravergine non è solo gusto: è la sintesi perfetta di un territorio che, ancora una volta, scommette su sé stesso. E lo fa con la convinzione che tradizione e innovazione, quando camminano insieme, non conoscono crisi. Solo nuove stagioni da vivere.

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