L'Istat rivela i preoccupanti dati del 2020

L'Istat rivela i preoccupanti dati del 2020

L'Istat rivela i dati del 2020, mostrando uno scenario a dir poco infelice della situazione economica che stiamo vivendo. La pandemia ancora in corso ha colpito gravemente l'economia italiana, come del resto quella di ogni paese del mondo. Le necessarie misure per contrastare il diffondersi del Covid hanno richiesto un alto costo.

Se nel 2019, il debito italiano era pari al 134,6% del Pil, nel 2020, ha raggiunto la cifra di 2.569.258 milioni di euro, pari al 155,6% del Pil. Un considerevole aumento dovuto al rallentamento dell'economia iniziato con il primo lockdown.

In Italia, il Pil ha registrato un calo di volume del 8,9% rispetto al 2019. Per quando riguarda il Pil ai prezzi di mercato il calo è stato inferiore ma comunque elevato; si parla di un valore pari a 1.651.595 milioni di euro correnti, in ribasso quindi del 7,8%.

Male anche le Pubbliche Amministrazioni il cui indebitamento rispetto al Pil era del -1,6% nel 2019, poi schizzato al -9,5% nel 2020. Per quanto riguarda il saldo primario, composto da indebitamento netto meno la spesa per interessi, rapportato al Pil, si parla di un -6%, a confronto del valore positivo (+1,8%) del 2019.

La pressione fiscale complessiva, composta dall'ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil, stando ai dati Istat, è aumentata di quasi un punto percentuale rispetto al 2019: dal 42,4% al 43,1%, un aumento dovuto alla minore flessione delle entrate fiscali e contributive rispetto a quella del Pil a prezzi correnti (ridotto del 7,8%).

Nel frattempo, a gennaio e febbraio del 2021 sono saliti i prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC). Salgono dal +0,1% al +1,0% i beni alimentari, i prodotti per la cura della persona e della casa, i tabacchi e i beni energetici, andando quindi a gravare su una situazione per persone e famiglie già molto complicata e difficile.

Gli unici accenni d'ottimismo giungono dalla speranza di uscire presto da questa situazione, grazie alla campagna vaccinale e all'arrivo della buona stagione, che dovrebbe far allentare la presa del virus.


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