10 proposte dell'UNCEM per contrastare il caro energia nei Comuni montani

10 proposte dell'UNCEM per contrastare il caro energia nei Comuni montani

In tema di caro energia dall'Unione Nazionale Comuni Enti Montani (UNCEM) arrivano alcune proposte rivolte al governo, per tentare di contrastare questo aumento che porterà all'inevitabile calo di investimenti per i servizi del cittadino, a fronte delle maggiori spese in particolare per riscaldamento e illuminazione pubblica. Anche altre organizzazioni (come Anci, Upi, ALI e simili) hanno portato all'attenzioni i danni collaterali che l'aumento dei costi dell'energia ha su Comuni ed enti locali (e di conseguenza sul cittadino), a fronte anche di un ridotto margine per la spesa corrente.

Tre direzioni sono quelle suggerite dall'UNCEM al governo: interventi sul breve periodo con stanziamenti mirati a supporto dei Comuni; definizione di strategie per il medio e lungo periodo a supporto dei progetti ed investimenti nel settore; interventi che coinvolgano il PNRR e la Programmazione europea 2021-2027. Si richiede in pratica, per il medio periodo, una "politica economica" che riguardi ogni territorio montano, con lo scopo di sviluppare in essi nuove opportunità e di consolidarli come "bacino di energie".

Proprio riguardo la definizione di strategie, nel documento UNCEM (in pdf) si trovano 10 punti sottoposti ai fini sopracitati, che andiamo ad elencare in sintesi: 
- Promuovere una comunità energetica in ogni Comune, per contrastare la povertà energetica;
- Promuovere una green community in ogni valle, anche allo scopo di creare coesione sociale;
- Realizzare nuovi impianti a biomassa forestale da filiera cortissima o corta nei Comuni montani, con impianti ad alta efficienza e basse emissioni;
- Favorire le energie rinnovabili e ridurre i tempi di autorizzazione per i piccoli impianti, in modo che i soggetti pubblici presenti sui territori possano realizzarli con maggior facilità;
- Ristrutturare il superbonus per gli interventi sugli edifici monofamiliari e condomini, rendendolo strutturale;
- Rendere efficiente ogni edificio pubblico, nessun patrimonio o illuminazione pubblica dovrebbe essere inefficiente;
- Sviluppare la valorizzazione e il pagamento dei servizi ecosistemici, al fine di proteggere i beni naturali, quali in particolare acqua e foreste;
- Programmare in fretta una valorizzazione delle risorse idriche tramite un “Piano invasi”, anche tramite l’uso plurimo della risorsa e lo sviluppo di nuove dighe per la produzione di energia idroelettrica;
- Ridurre le accise su tutti i carburanti per autotrazione e gli oneri di sistema delle bollette elettriche, con il contributo anche delle grandi utility;
- Smart grid per i territori, impegno del Concessionario statale della rete a efficientarla e renderla più resiliente, per la maggiore diffusione delle rinnovabili e delle comunità energetiche.

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