Lenta la riduzione delle aziende pubbliche

Lenta la riduzione delle aziende pubbliche

Ancora una volta gli slogan si rivelano solo parole percatturare l'attenzione, ma che non trovano concretezza. Il governo Renzi promettevaun riduzione delle aziende pubbliche"da 8000 a 1000", ma i dati Istat raccontano la verità su questo calo,facendo il punto della situazione a cinque anni dall'entrata in vigore del"decreto Madia"..

Dal 2012 la riduzione delle aziende pubbliche ha raggiuntoquota 17,9%, una diminuzione che prosegue (seppur molto più lenta di quantosperato), con un picco del 6,7% ottenuto tra il 2017 e il 2018. Eppure ad oggii soggetti a partecipazione pubblica sono ancora circa 8510.

Di queste, oltre 600 aziende risultano inattive, indice di un importante tasso di cessazioni e liquidazioni,come infatti previsto dalla norma. Un dato positivo giunge anche dal +4,4%registrato nell'ultimo anno analizzato, riguardo il tasso di occupazionegenerato alle imprese sopravvissute.

Oltre 6000 di queste aziende operano nel settore dei servizi e in quello industriale, e sonoS.p.a. (società per azioni) o a responsabilità limitata. Anche tra queste impresesi è verificata una crescita del tasso di occupazione (+4,7%), mentre il loronumero è calato del 3,6%. Le aziende pubbliche a vocazione industriale in particolare sono un esempio positivo: il loro numerocala ma migliorano le prestazioni. La dimensione media di questa tipologia diaziende pubbliche è di 146 unità (406 per le società per azioni). L'Istatrivela che queste società generano un valore aggiunto pari al 9% di tuttequelle che operano nel settore industriale e dei servizi in Italia.

Il numero delle altre forme a partecipazione pubblica, qualienti, associazioni, fondazioni e no-profit, sono quindi aumentate del +10%. Conogni probabilità a queste ultime non sono state applicate le restrizionipresenti nel "decreto Madia". C'è un vero e proprio groviglio diaziende di varia natura (circa 2.500) di cui non si riesce a comprendere lanatura e che operano nei più disparati settori, come ambiente, sanità, sport,cultura, welfare e promozione territoriale. Si tratta di soggetti piccoli daibilanci limitati e con in media 15 addetti.

Nel 2014 il pesoeconomico delle società controllate era pari al 10,6% mentre nel 2018 ècalato fino all'8,9%. Il calo è dovuto dalla stazionarietà del complesso delle societàcontrollate pubbliche e dall'aumento del valore aggiunto ottenuto da quello delleimprese industriali. Eppure il valore aggiunto di un addetto delle impresepubbliche è quasi del doppio di quelle delle imprese dei servizi e industriali(circa 100.000 euro contro circa 48.000 euro).

Seppur lenta, nel complesso la riduzione delle societàpubbliche si sta verificando, offrendo già buoni risultati nelle impreseriguardanti i servizi pubblici tradizionali e in quelle a carattereindustriale.

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