Testo unico degli enti locali verso la riforma

Testo unico degli enti locali verso la riforma

I Comuni e le Province hanno chiarito che la riscrittura del Testo unico degli enti locali (Tuel) sia un’urgente necessità. Il processo di riscrittura era iniziato con il governo Conte ed ora starà al premier Mario Draghi portare a termine l’impresa che si articola in un’agenda di nove punti.

Da tale agenda ripartirà il processo di riforma del Tuel, per andare incontro alla richiesta della riscrittura che dovrebbe portare ad una sorta di “tagliando” delle regole di governo alle autonomie. La commissione di riforma presso il Ministero dell’Interno ha lavorato giungendo ai nove punti presentati nell’agenda, che il parlamento potrebbe tradurre in legge in un arco di 2-3 mesi. In tal modo, sarà poi possibile concretizzare la nuova Carta delle autonomie con una decreto legislativo entro 12/15 mesi; in ogni caso entro il tempo della legislatura in atto. Con un decreto legge sarà possibile anticipare le norme considerate più urgenti.

Sotto la lente della riforma si trova soprattutto la necessità di sviluppare una burocrazia più agile (soprattutto togliendo via quella inutile), per permettere una messa in atto degli investimenti del Recovery Plan priva di ostacoli. Non meno importante la necessità di riscrittura (richiesta da 3.721 sindaci firmatari dell’appello allo Stato) di una maggior solidità dello status giuridico degli amministratori, in relazione anche ai confini di responsabilità. Dal nuovo Tuel ci si aspetta il riaffermare dell’autonomia normatica statuaria e regolamentare degli enti, in accordo con i principi di autonomia e equiordinazione tra i livelli di governo presenti nella riforma Titolo V del 2001.

Altro punto tra i più importanti nella riforma del Tuel è quello sulle funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane. Lo scopo è quello di differenziare le funzioni in base al numero di abitanti, in modo da evitare ai comuni più piccoli di ritrovarsi con compiti che non sono in grado di svolgere. Alle Province si confermeranno funzioni diverse da quelle attuali e orientate a renderle una sorta di “ente intermedio” tra Regione e Comuni, impedendo ai governatori di accentrare su di sé poteri che non sarebbero di loro competenza. Alle province starà il compito di occuparsi di pianificazione territoriale, coordinamento dei servizi pubblici di area vasta, sviluppo sostenibile, ambiente, scarichi di acque, immissioni, funzioni all’attuale divise tra vari livelli di governo. Il compito di pianificazione strategica e territoriale e il coordinamento delle infrastrutture dell’area metropolitana sarà riservato invece alle Città metropolitane.

Nel complesso, ci si aspetta molto da questo nuovo Tuel, che dovrebbe portare a una gestione molto più snella della burocrazia degli enti e una maggior definizione dei ruoli delle varie categorie


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